Contratto di rioccupazione: è davvero una novità utile per le imprese?

NEL DECRETO SOSTEGNI BIS – 10 GIUGNO 2021 ORE 06:00
Contratto di rioccupazione: è davvero una novità utile per le imprese?
Francesco Rotondi – Professore a contratto di Diritto del Lavoro presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza

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Il decreto Sostegni bis introduce, per il periodo dal 1° luglio al 31 ottobre 2021, il contratto di rioccupazione per la stipula di un contratto a tempo indeterminato. Il contratto è finalizzato al reinserimento occupazionale dei lavoratori che versino in stato di disoccupazione attraverso un progetto della durata di 6 mesi. Il datore di lavoro può beneficiare di uno sgravio del 100% dei contributi a suo carico nel limite di 6.000 euro annui. È inoltre prevista la cumulabilità con eventuali altre agevolazioni contributive. Benefici contributivi a parte, la scelta del Legislatore pone alcuni dubbi. Qual è il più importante?

Il D.L. n. 73/2021, meglio noto come decreto Sostegni bis, ha introdotto, con l’art. 41, in via di eccezione, per il periodo dal 1° luglio al 31 ottobre 2021, il c.d. contratto di rioccupazione.
Prima di entrare nel merito si ritiene opportuno svolgere alcune osservazioni di carattere generale per meglio inquadrare la logica delle norme e il contesto in cui si collocano.
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Logica della norma e contesto di riferimento
Dall’inizio della pandemia, per una scelta solo in parte di politica legislativa, tutti i provvedimenti emessi in tema giuslavoristico hanno avuto come obiettivo di fondo quello di tutelare il mantenimento dell’occupazione, fornendo delle forme di sostegno al reddito, si pensi al blocco dei licenziamenti così come agli ammortizzatori generalizzati con causale Covid.
Questa politica legislativa, corretta o meno che fosse questo lo dirà solo il tempo, seguiva l’evolversi di una pandemia il cui sviluppo e durata erano, e forse in qualche misura lo sono ancora, del tutto imprevedibili. Approfondisci